Podcast suggeriti: Corpi Liberi
Devo ringraziare Silvia Ranfagni, per le emozioni che mi ha trasmesso attraverso le cuffie, mentre ascoltavo un podcast pazzesco.
Sono le otto e trenta del mattino e sto rientrando dalla palestra per una doccia veloce prima di andare a lavoro.
Parcheggio l’auto e nel farlo, ascolto il promo di Corpi Liberi.
L’audio recita così:
“Mamma sono trans” è la frase che mi è piombata addosso in un giorno qualunque mentre scolavo gli spaghetti.
È iniziato così il mio maldestro tentativo di capire chi è davvero quel tredicenne che credevo figlia e ho imparato a chiamare figlio.
Così scendo dall’auto, chiudo le sicure e cerco sulla search di Spotify, “Corpi liberi”.
Da quel momento in poi al netto dei miei impegni lavorativi ho terminato di ascoltare il podcast in due soli giorni.
È un crescendo di commozione, accoglimento e comprensione.
Un tema molto delicato, la storia di una mamma che in un giorno qualunque mentre svolge un’azione quotidiana, riceve LA CONFESSIONE, dalla figlia di tredici anni “MAMMA SONO TRANS”.
Una mamma che fino a quel momento conosceva poco o niente di quel tema così delicato e lontano per quanto contemporaneo possa essere.
Il racconto offerto dalla voce narrante di Silvia Ranfagni, si sviluppa attraverso la guida di Mark, un ragazzo sicialiano, anche lui in transizione, che con grande coraggio aiuta la donna a capire il percorso difficile che sta attraversando la figlia, che da ora in poi imparerà a conoscere come il figlio.
Il podcast è una produzione di Spotify Studios, in collaborazione con Chora Media sviluppato in sei puntate.
Ha un ruolo divulgativo di un tema delicato: l’identità di genere e la differenza con l’orientamento sessuale che troppo spesso sono confuse.
I percorsi difficili vissuti dai ragazzi, dai genitori, dai nonni, dai compagni di scuola.
Il ruolo fondamentale dell’insegnante che spesso percepisce e accoglie ancora prima dei genitori le criticità che vive un adolescente.
Un percorso commovente e duro, ma con un lieto fine, l’accoglienza.